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Ordine speciale con la Rete Fuorimercato + fragole bio La Selva

Ordine speciale con la Rete Fuorimercato + fragole bio La Selva

Nuovi ordini speciali della settimana! Vi mettiamo a disposizione diversi prodotti della Rete Fuorimercato, di cui vi parliamo più in basso, e (finalmente!) le fragole fresche biologiche della Selva, di Albinia (GR). Per i primi avete tempo fino a domenica 20 maggio, per le fragole invece fino a sabato 19, per ritirarle già lunedì 21 maggio, in bottega e al Mo.Ma.Market. E’ una prenotazione più che un ordine, quindi prima prenotate e più sarete certi di avere la vostra parte. Ordinate qui.

Le fragole sono in sconto per i nostri soci, i prodotti di Fuorimercato invece saranno a prezzo speciale per tutti, con un margine più basso del solito per noi, per cercare di sostenere al massimo queste realtà produttive che lavorano per creare un nuovo sistema più equo, ecologico e solidale.

Sono cinque i produttori che vi presentiamo. Due già li conoscete: la fabbrica recuperata Rimaflow, che produce l’Amaro Partigiano, e La Comune di Bagnaia, una delle più longeve esperienze comunitarie italiane, che è, tra l’altro, a pochi chilometri da noi e che da tanti anni ci rifornisce di buon vino rosso. Gli altri tre sono SOS Rosarno, Sfruttazero e ContadinAzioni.

SOS Rosarno è nata circa 8 anni fa come associazione composta da italiani e migranti, dopo le rivolta dei braccianti immigrati contro lo sfruttamento e le condizioni di vita nelle campagne del Sud. Oltre alle arance calabresi che distribuiscono a diversi GAS, producono ortaggi e trasformati, come quelli che troverete nel listino.

Sfruttazero è un progetto agricolo tutto dedicato al pomodoro, il simbolo più conosciuto dello sfruttamento del lavoro agricolo. I lavoratori, italiani e migranti, hanno scelto di uscire dal circuito al ribasso della grande distribuzione e di creare un’alternativa concreta, in cui il pomodoro viene autoprodotto, dalla semina alla trasformazione, e venduto tramite altri circuiti, come GAS, privati, cooperative, botteghe solidali. Dalla Puglia arriva in tutta Italia e dal 2014, anno in cui il progetto è nato, la produzione è aumentata, alimentando anche una cassa di mutuo soccorso per il sostegno ai lavoratori e alle lotte sociali.

ContadinAzioni ha radici nella Sicilia orientale, ma mette insieme tante persone con percorsi diversi, dai migranti, ai siciliani prima espatriati e poi tornati sull’isola, fino a chi la Sicilia l’ha scelta, da altre regioni, come nuova casa. La produzione è variegata, va dal vino, all’olio a buonissime olive da tavola, pomodori secchi e conserve. Il progetto nasce come collettivo politico, da cui è nata la spinta a cercare di agire con azioni concrete nel sistema produttivo, liberandolo dalle mafie e dallo sfruttamento della terra e del lavoro.

La rete Fuorimercato nasce per connettere realtà diverse, dalla Lombardia alla Sicilia, che condividono un progetto politico e sociale anticapitalistico e che hanno in corso una comune attività di scambio economico, di solidarietà concreta e di mutualismo conflittuale. Citiamo dal loro sito:

Fuorimercato non intende rappresentare un mercato alternativo, ma un’alternativa al mercato; ovvero il luogo antropologico diffuso nel quale si connettono la produzione, la riproduzione e la circolazione di un’economia altra. Fuorimercato si muove in un’ottica di economia comunitaristica (egualitaria e autogestita) in radicale alternativa al capitalismo. E nella prospettiva di un’economia delle resistenze, di sostegno a una crescita delle lotte antisistema.
L’associazione Fuorimercato – come recita il suo Statuto nell’articolo 2 – “è costituita da tutte le tipologie di lavoratrici e lavoratori del circuito economico formale e informale e si ispira alle società operaie di mutuo soccorso, combinando conflitto e solidarietà sociale; promuove vertenze per la tutela delle condizioni di vita e di lavoro di tutti i settori sfruttati e oppressi nella città e nel mondo rurale; promuove e organizza forme societarie di produzione (comunitaria, cooperativistica o aziendale) basate sui principi dell’autogestione, come forma di resistenza del mondo del lavoro alla privazione dei diritti e per tutelare reddito, dignità, cibo sano, salute, educazione, cultura e ambiente; promuove e organizza forme di riappropriazione sociale dei mezzi di produzione e delle terre e dei beni sequestrati alla criminalità organizzata e abbandonati; promuove e organizza la custodia di terre e beni pubblici, demaniali e non, per la loro trasformazione in bene comune”.