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Ordine di legumi, cereali, farine e miele

Ordine di legumi, cereali, farine e miele

Ordine di legumi, cereali, farine e miele

Ancora 3 produttori insieme per questo nuovo ordine speciale. In questo caso si tratta di Podere Pereto per legumi, cereali e farine, Ristoro Bio di Salvatore Barresi per il farro e Carlo Stefanelli per il miele. Troverete tutti e 3 i listini nella nostra pagina degli ordini speciali, scegliete cosa ordinare, se siete soci avete lo sconto su tutto. Avete tempo fino a domenica 29 ottobre.

Vi invitiamo in particolare a fare scorta di miele: l’annata è stata davvero pesante per gli apicoltori, la produzione del nostro Carlo quest’estate è stata del 70% inferiore alla media. Il miele quindi è davvero poco e finirà presto! Avete a disposizione molte varietà di monoflora in formato da 500 g, mentre per il millefiori e la melata potete scegliere anche il formato da 1 kg, molto conveniente.
Tra qualche riga vi parleremo meglio di Carlo e dell’importanza di un’apicoltura naturale per noi e per le api, ma prima vogliamo introdurre un altro nuovo produttore: si tratta di Salvatore Barresi, che coltiva farro sulle crete senesi, tra Asciano e Monteroni d’Arbia, più precisamente a Podere Ristoro. Salvatore è un giovane produttore che conosciamo di persona, dagli occhi luminosi e dal sorriso contagioso: la passione che mette nel suo lavoro è tanta, dal 2001 i campi sono coltivati con metodi biologici e l’agricoltura si integra con l’allevamento di un gregge di pecore di razza sarda. L’azienda coltiva anche altri cereali e legumi, ma noi abbiamo deciso di adottare in particolare il farro dicocco e la relativa farina integrale macinata a pietra. Li abbiamo assaggiati e sono buonissimi, ora potete provarli anche voi.

Il miele di Carlo Stefanelli è in bottega già dalla scorsa primavera, ma non avevamo ancora avuto occasione di presentarvelo al meglio. Carlo vive tra Sinalunga e Montisi, ma per visitare le sue api si sposta molto nel territorio delle Crete Senesi, arrivando anche sull’Abetone, nel pistoiese, per il suo ottimo miele di castagno. Ci abbiamo fatto una chiacchierata per capire perché sia così importante scegliere un miele naturale anziché uno “convenzionale” e lui si è reso più che disponibile a sciogliere qualche nostro dubbio. Parlare di miele e di salute delle api non è cosa da poco: questi piccoli insetti sono fondamentali per la nostra sopravvivenza (senza impollinazione non c’è cibo) e continuano a diminuire di numero e ad indebolirsi, in tutto il pianeta.

La prima cosa che Carlo ha evidenziato è un aspetto che ritroviamo in molti altri ambiti: piccolo è meglio. Una piccola conduzione porta a meno problematiche sanitarie, rendendo poco o per nulla necessario somministrare farmaci alle api: in popolazioni più numerose invece le malattie si diffondono con molta più facilità. In una piccola conduzione poi, se si finisce la propria scorta di miele per l’anno in corso non si deve niente a nessuno; le grandi aziende invece devono pagare delle penali in virtù di accordi presi con grandi confezionatori e distributori, quindi è pratica abituale miscelare miele italiano con altri mieli di provenienza estera. Inoltre, per evitare di incorrere in problemi di scarse rese, pomperanno le loro api con nutrimenti artificiali.

Questo è forse una delle maggiori aberrazioni dell’apicoltura moderna: togliere alle api il loro nutrimento perfetto, un alimento straordinario come il miele, per sostituirlo con sciroppi di zucchero derivati da mais, barbabietola o frumento, nutrimenti industriali studiati e bilanciati ma ben lontani dalla complessità del miele. Questo non avviene soltanto durante il mantenimento invernale, ma anche nel periodo delle fioriture: la somministrazione di questi pasti artificiali fa sì che le api escano molto meno a bottinare, diminuendo anche il lavoro di impollinazione, così prezioso per l’intero equilibrio della natura. Il miele derivato da queste api poi non può considerarsi davvero miele, ma un dolcificante artificiale con residui di nettare di fiori, che risultano nelle analisi e permettono di identificarne la varietà. Ciò che invece non lascia residui nelle analisi è proprio lo sciroppo industriale: in laboratorio non potremmo distinguere se un’ape si è nutrita di solo nettare e miele o di sciroppi di zucchero. Potremmo solo individuare se all’ape è stato somministrato zucchero di canna, perché le sue componenti non vengono scomposte completamente dagli insetti e risultano nel prodotto finale.

L’utilizzo di sciroppi di zucchero è consentito anche in agricoltura biologica, quindi la certificazione bio, in questo caso, non è garanzia di qualità e rispetto degli animali. Lo è soltanto la conoscenza diretta degli apicoltori: come sempre la filiera corta si dimostra l’unica soluzione per poter avere garanzie riguardo alla salubrità e sostenibilità di agricoltura e allevamento. Ci sono anche piccoli produttori che fanno uso di nutrimenti artificiali e somministrano farmaci, anche naturali, in modo poco oculato. Abbiamo voluto Carlo tra i nostri produttori anche per la sua scelta di intervenire il meno possibile sulle sue famiglie di api, lasciando che sviluppino la propria resistenza e che se la cavino il più possibile da sé.

Un’altro vantaggio dell’apicoltura su piccola scala? La pastorizzazione del miele si rende praticamente inutile, quindi nel nostro vasetto ci sarà un alimento intatto, non sottoposto a calore e che mantiene tutte le sue ottime virtù nutrizionali. Insomma, quello che vi mettiamo a disposizione è un miele davvero eccellente, provatelo e fateci sapere cosa ne pensate!