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I latticini di Bufala della cooperativa Libera Terra

I latticini di Bufala della cooperativa Libera Terra

Tra i nostri fornitori per gli ordini speciali c’è la Cooperativa Sociale Libera Terra, che produce latticini di bufala, in particolare mozzarelle, nodini, scamorze e ricotta, con latte proveniente da bufale al pascolo nella piana del Volturno. Vale la pena parlarvi brevemente di questa bellissima e grande realtà, che probabilmente conoscerete già in tanti, e del perché valga la pena sostenerla. Citeremo alcuni estratti dal sito di Libera Terra e dalla presentazione del progetto “Le Terre di don Peppe Diana”, così denominato in memoria di don Peppe Diana, giovane sacerdote ucciso nella sua chiesa il 19 marzo 1994 a Casal di Principe, per non aver mai chinato la testa contro la violenza e l’arroganza della camorra.

“Libera Terra nasce con l’obiettivo di valorizzare territori stupendi ma difficili, partendo dal recupero sociale e produttivo dei beni liberati dalle mafie per ottenere prodotti di alta qualità attraverso metodi rispettosi dell’ambiente e della dignità della persona. Inoltre, svolge un ruolo attivo sul territorio, coinvolgendo altri produttori che condividono gli stessi principi e promuovendo la coltivazione biologica dei terreni.
La mission del progetto Libera Terra è dare dignità ai territori caratterizzati da una forte presenza mafiosa, attraverso la creazione di aziende cooperative autonome, autosufficienti, durature, in grado di dare lavoro, creare indotto positivo e proporre un sistema economico virtuoso, basato sulla legalità, sulla giustizia sociale e sul mercato.”

“Il bene confiscato di Castel Volturno, attuale sede legale della cooperativa sociale “Le Terre di don Peppe Diana – Libera Terra”, prima della confisca apparteneva al boss napoletano Michele Zaza e vi era presente una scuderia per cavalli di razza.
L’associazione “Libera – Associazioni, Nomi e Numeri Contro le Mafie” si è fatta promotrice di una partnership con le istituzioni locali e le organizzazioni professionali agricole ed ha presentato alla Fondazione con il Sud […] un progetto denominato “La Mozzarella della Legalità”. Il progetto aveva come obiettivo principale l’attuazione di un percorso di sensibilizzazione e di animazione territoriale, finalizzato all’utilizzo sociale e produttivo di terreni, masserie e allevamenti bufalini confiscati alla camorra, attraverso la creazione e lo sviluppo di un’impresa sociale. […] Lo studio di fattibilità […] ha creato le basi per la realizzazione di una impresa cooperativa attenta alle produzioni biologiche di alta qualità e rispettose delle tradizioni locali, capace di coinvolgere altri produttori sani del territorio promuovendo anche attività di fattoria didattica e di turismo responsabile.

I soci della cooperativa si occupano della gestione di un caseificio bufalino, producendo mozzarella, ricotta e formaggio destinati alla distribuzione nel mercato locale e nazionale con il marchio Libera Terra – Qualità nella Legalità e sono impegnati altresì nella conduzione di terreni agricoli confiscati disseminati sui territori dei cinque comuni del casertano coinvolti: Castel Volturno, Cancello ed Arnone, Pignataro Maggiore, Carinola e Grazzanise. Il riutilizzo per fini sociali dei beni confiscati rappresenta un’occasione concreta di sviluppo e di crescita sociale e civile per il territorio, perché con esso si riconsolida il rapporto di fiducia dei cittadini e tra questi e le Istituzioni, accrescendo la quantità di capitale sociale e creando le condizioni per trattenere quanta più ricchezza possibile sul territorio stesso, garantendo così opportunità occupazionali anche volte a soggetti svantaggiati.

Il 17 maggio 2012 sono ufficialmente iniziate le attività di produzione e vendita de Il G(i)usto della Mozzarella Libera Terra dopo l’acquisizione del marchio DOP del consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana.”

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