6,00€ – 26,10€
Riso Rosa Marchetti integrale biologico.
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QUANTITÀ: 1 kg sottovuoto; 5 kg in sacchetti di stoffa
AZIENDA: Azienda Agricola di Rovasenda Biandrate Maria
PROVENIENZA: Cascina Teglio – Rovasenda (VC)
IL RISO ROSA MARCHETTI
È un riso medio dal chicco tondo. Viene coltivato quasi esclusivamente nel Vercellese, il Rosa Marchetti è una pregiata varietà di riso appartenente al gruppo dei semi fini, introdotta nel 1972 dal Domenico Marchetti. È una varietà autoctona italiana a stelo lungo e apparato radicale profondo che, traendo nutrimento negli strati più ricchi del terreno, garantisce una migliore salubrità alla pianta e una maggior qualità nutritiva al prodotto.
Viene coltivato secondo le normative previste dalla coltivazione biologica, senza l’utilizzo di concimi chimici e di diserbanti. È importante che un riso, ancor di più l’integrale, venga coltivato in modo rigorosamente “naturale” in quanto le sostanze chimiche comunemente utilizzate in agricoltura tradizionale si depositano principalmente sulla pula (la buccia esterna del chicco).
Il Rosa Marchetti integrale, dai chicchi medi di colore grigio rosato, è l’ingrediente ideale per minestre e torte. Infine, il riso integrale con il suo sapore naturale e deciso, dà più gusto a insalate e minestroni ed è ideale per diete ricche di fibra.
Cottura: 37/42 minuti.
Consigliato per: minestre, insalate di riso, contorni, timballi.
AZIENDA AGRICOLA DI ROVASENDA BIANDRATE MARIA
Maria Rovasenda prende la gestione dell’azienda agricola di famiglia, attiva dagli anni ’70, nel 1995, individuando come strada futura una coltivazione sostenibile del riso vercellese, che oggi l’azienda coltiva su 89 ettari di terreno.
La transizione vera e propria verso il biologico a tutti gli effetti inizia nel 2008, per poi arrivare ad avere il marchio biologico su tutte le confezioni nel 2019. L’azienda è impegnata in collaborazioni con le Università di Milano e di Torino per la ricerca di tecniche che permettano un “vero biologico” in ambito risicolo. Aderisce al progetto RisoBioSystem che prevede l’organizzazione di gruppi di lavoro, le sperimentazioni in pieno campo, la raccolta di dati, l’individuazione di nuove pratiche agronomiche e una collaborazione coordinata fra i gruppi di lavoro.
Il piano di rotazione colturale, previsto dal regime biologico, è programmato in quinquenni, permettendo annualmente di destinare circa 40 ettari alla coltura del riso; alla coltura principale si alternano la soia, di altre leguminose (come la veccia villosa) ed erbai (loietto, triticale, festuca), oltre al grano saraceno.